Ritrovato relitto navale alle Isole Eolie
A 130 metri di profondità, nelle immediate vicinanze di Lipari, c’è un relitto di nave affondata più di 2000 anni fa. La strepitosa scoperta è stata fatta dalla Soprintendenza del mare in associazione alla Global Underwater Explorers che, con i suoi mini sommergibili hanno consentito questo meraviglioso ritrovamento.
Tra i reperti ritrovati un altare in terracotta con delle decorazioni di onde marine oltre che alle popolazioni italo-greche e puniche.
Ad oltre 100 metri di profondità tra Lipari e Panarea sono state ritrovate molte anfore, una macina, alcuni vasi cilindrici, piatti cosiddetti da pesce.
(Foto Salvo Emma / Soprintendenza del Mare della Sicilia)
Escursioni Giornaliere Isole Eolie
Il Villaggio Tramonto, organizza per i suoi ospiti escursioni giornaliere alle Isole Eolie con i seguenti programmi:
[heading style=”subheader”]Programma 1 – Stromboli, Lipari e Vulcano[/heading]
- Partenza da Tropea 07.45 in direzione Stromboli dove è possibile mirare il vulcano con i suoi sbuffi di fuoco e il paese di San Vincenzo oppure sostare nelle limpide spiagge.
- Partenza da Stromboli per Lipari costeggiando Panarea. E’ possibile visitare il castello risalente al XVI secolo.
- Partenza da Lipari per Vulcano, ammirando i fanghi sulfurei.
- Arrivo a Tropea alle ore 19.20 c.a
[heading style=”subheader”]Programma 2 – Stromboli, Lipari e Vulcano[/heading]
- Partenza da Tropea alle ore 15.30 verso Stromboli e visita del paese per circa 3 ore.
- Alle 20.30 partenza per visitare la “Sciara di Fuoco” dove ci sarà una sosta di circa 1 ora per assistere alle esplosioni del vulcano in notturna.
- Rientro alle ore 23.30 c.a.
NB: Gli orari potrebbero subire variazioni per problemi di forza maggiore o condizioni meteo avverse.
Costabella
Spesso, viene utilizzata la terminologia “Costabella” per indicare quel lembo di terra di Calabria tra Briatico e Nicotera. Utilizzato per fini promozionali o turistici non ne conosciamo la discendenza e pertanto ci siamo documentati convergendo verso il noto poeta Giuseppe Berto autore di questo prezioso e ormai etichettante termine.
Ci Troviamo sul basso Tirreno, sulla punta che divide i golfi di Sant’Eufemia e Gioia Tauro. La punta si chiama Capo Vaticano. C’è un faro di prima classe: siamo già prossimi allo Stretto di Messina e i naviganti hanno bisogno di riferimenti. Penso che il capo si chiami Vaticano per lo stesso motivo per cui un colle di Roma si chiama alla stessa maniera: sacerdoti e indovini vi andavano a scrutare il futuro, basandosi sul volo degli uccelli e altre cose. Duecento metri al largo della punta c’è uno scoglio chiamato Mantineo, e in greco <<mantéuo>> significa comunicare la volontà divina. Il capo era un posto sacro, e lo è tutt’ora, nonostante tutto. Guardando l’aspra scogliera dall’alto, si può, nelle giornate buone, ossia quando le correnti non trasportano troppe immondizie, avere l’impressione che Ulisse sia passato là sotto, appena passato intendo dire. Nei giorni limpidi, rari d’estate ma frequenti nelle altre stagioni, si hanno di fronte le Isole Eolie: Stomboli, Panarea, Salina, Lipari e Vulcano.
Giuseppe Berto